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Kosztolanyi, Dezsö.

Scrittore ungherese. A ventuno anni abbandonò l'università per dedicarsi al giornalismo e nel 1907 pubblicò il suo primo volume di liriche (Tra quattro mura). Ottenne il suo primo caloroso successo con I lamenti del povero bambino (1910) in cui già si riscontrano tutte le note essenziali della sua arte ispirata dalle piccole esperienze della vita quotidiana. Nei volumi ulteriori (Concerto autunnale, Magia, Papavero, Pane e vino e specialmente I lamenti dell'uomo triste e Ignudo) si aggiungono la solitudine dell'uomo smarrito nel deserto della metropoli, un umorismo sottile, lievemente grottesco, un crescente timore della morte e un affetto sempre più tenero per il mondo esterno. Tra i romanzi: Il poeta sanguinario; Anna 'Edes; Allodola. Al virtuosismo di K. la letteratura ungherese deve gran parte delle più belle traduzioni di classici (Shakespeare, Calderòn, Molière, Goethe) di poeti moderni occidentali e orientali (Szabadka 1885 - Budapest 1936).